Perché comprare mobili di poco valore? Il divano

Perché comprare mobili di poco valore per gettarli dopo poco tempo? Perché riempire le stazioni ecologiche con “mobilini” a basso costo dal design solo apparentemente accattivante? Ci preoccupiamo se un pomodoro proviene da coltivazioni non controllate ma non ci interessa sapere cosa c’è dentro al divano sul quale trascorriamo buona parte del nostro tempo o quale colla è stata usata per il comodino di fianco al letto. Oltre allo stile e alla forma magari sarà anche utile pensare alla qualità e alla durata?

Parliamo del DIVANO. Siamo subissati da pubblicità che ci invitano a sostituire il divano di casa come fosse un paio di scarpe: “tanto costa poco…”, “e poi con le rate nemmeno te ne accorgi…”. Il testimonial del momento garantisce che è il top e noi, tutti felici, mettiamo mano al portafoglio per un acquisto che saremo pronti a ripetere dopo pochi anni.

Fin qui quasi tutto bene, se non fosse che lo stesso divano arrivato in casa risulterà meno comodo di quanto si era pensato, le sedute in poco tempo diventeranno concave, una volta sfoderato non riuscirete a reinserire la fodera e in men che non si dica sarete pronti a tuffavi sulla prossima offerta, questa è la statistica.

I divani sono mobili costruiti con materiali e modalità che possono variarne notevolmente la durata: avete sentito raccontare da una coppia di amici del loro divano di marca, acquistato 15 anni fa, di cui proprio non riescono a disfarsi perché ancora integro? Si può, scegliendo produttori italiani che usano strutture in legno (non plastica), poliuretano indeformabile, cinghie di qualità, tessuti pregiati che garantiscono sfoderabilità effettive.

Fare bene i conti non significa acquistare a un terzo del prezzo di mercato per riacquistare dopo poco. Il prezzo di vendita di queste super offerte corrisponde ad una qualità mediocre che appaga per poco tempo e certamente solo gli occhi. Come recita l’adagio: chi più spende meno spende.